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Favia (ex M5S): “Non vado a cena con dissidenti ma con parlamentari (della Terra di Mezzo). Vi racconto il complotto del mio omonimo”

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16933Giovanni Favia, il consigliere regionale ex membro del Movimento (fino all’allontamento), è stato chiamato nuovamente in causa per una presunta cena con quelli che sono definiti i dissidenti grillini, oggi messi all’indice sulla rete. IntelligoNews gli ha chiesto direttamente l’autenticità della notizia e poi, con lui, ha analizzato la comunicazione di Grillo, il pensiero del Movimento e quei parlamentari pentastellati “della Terra di Mezzo” che sono peggiori “dei talebani, i servi di partito di Grillo e Casaleggio, un mostro a due teste” e degli espulsi che danno voce al dissenso.

@colvieux (psicologa e blogger su @PsichiatriaITA e @HuffPostItalia) ha scritto ieri su twitter: “Assurdo : nel processo del #M5S i dissidenti sono accusati di aver fatto una cena con @giovannifavia  http://m.youtube.com/watch?v=BBnwd9Kmpn4 …”. Quanto c’è di vero?

«Ormai nel M5S c’è il reato di attività ludico-ricreativa con Giovanni Favia. Questa follia l’ho sentita, ma io non sono mai andato a cena con i quattro dissidenti, piuttosto frequento e ho frequentato altri parlamentari che oggi non sono alla berlina, diciamo».

Si può parlare di una nuova epurazione di dissidenti grillini?

«Sì siamo ai livelli di PolPot, sono vere e proprie epurazioni non violente, se intendiamo la violenza non fisica, perché c’è una violenza politica incredibile. Il motto del MoVimento deve essere Credere, Obbedire, Combattere e se uno osa discostarsi dalle azioni e dal pensiero del leader Beppe Grillo è automaticamente fuori. Succede perché il Mov5Stelle è puro fanatismo, quindi non può prevedere un’idea o un punto di vista diverso. Vi dico una cosa per farvi capire il livello di psicosi e follia che c’è là dentro…».

Ha qualche aneddoto da raccontarci che dimostra il fanatismo “pentastellato”?

«Certo, vi dico solo che c’è un parlamentare che si chiama David Favia, che nella scorsa legislatura stava con l’Idv, che è andato alla Camera e ha lasciato ai commessi uno zainetto. Il commesso ha scritto Favia su pezzetto di carta posto che ha posto sul borsello, un parlamentare 5Stelle ha fatto la foto ed è scoppiata una psicosi. “Renzi vuole dargli un ministero in funzione anti-5Stelle”: hanno pensato. Partono con dei viaggi mentali paurosi, sono pieni di complottismo, dietrologie, sono folli. E questo è successo una settimana fa. E’ stato un parlamentare. A informarmi e mandarmi una foto. Un livello preoccupante il loro».

Però Grillo e Casaleggio hanno dato la parola al web che dovrà ratificare la loro scelta di espellere questigrillini…

«Non so come andrà a finire quest’espulsione, ma conta poco. Perché il tema non è se formalmente faranno parte ancora del gruppo pentastellato, tanto sono già visti come appestati e il capo li ha sconfessati. Li ha messi sul blog tacciandoli di tradimento, e loro non faranno più nulla in futuro nel Movimento 5 Stelle. Verranno esclusi. Sapete come funziona il blog? E’ uno strumento centralizzato di informazioni. Le iniziative dei fedelissimi vengono messe e pompate, e loro vengono mandati in Tv, i dissidenti verranno esiliati e fatti sparire. Loro sono dei “ragazzini” entrati dal nulla in Parlamento, senza il blog di Grillo non esistono. Oggi esisti se comunichi».

C’è un’escalation nella comunicazione di Grillo, sempre più aggressiva. In vista delle Europee o perché è arrivato Renzi? O c’è un altro motivo?

«Il corpo sociale italiano è così degradato per colpa di una crisi di sistema, imputabile alla classe politica degli ultimi anni solo in parte. E’ un problema paradigmatico di un sistema economico che mostra tutte le sue debolezze, soprattutto nell’area euro con una serie di politiche finanziarie e monetarie disastrose per i popoli. Questi atteggiamenti di Grillo, quindi, gli fanno prendere dei voti. Il popolo più preparato ha già lasciato il MoVimento. Li vota ormai un elettorato irrazionale, privo di conoscenza approfondita, ma che sull’onda dell’emozione e della suggestione lo sostiene».

Ma questi quattro dissidenti…

«Cinque, c’è anche Tacconi che non era finito nel comunicato stampa per un errore materiale».

Va bene. Questi cinque dissidenti sono davvero solo cinque? O ce ne sono di più magari, ma non rei confessi?

«Guardate, il Movimento è diviso così oggi: da una parte i dissidenti, dall’altra i talebani, i servi di partito insomma, e poi ci sono quelli della Terra di Mezzo, per me i peggiori, perché sono quelli che pensano peste e corna di Grillo e Casaleggio nei loro uffici alla Camera o in privato, che vorrebbero comportarsi diversamente da come vuole l’ortodossia grillina che li controlla, sono dei potenziali dissidenti e sono la maggioranza».

Perché non parlano?

«Perché hanno paura e hanno degli atteggiamenti vigliacchi. Posso garantire che ne conosco diversi, prima di avere una poltrona sotto il sedere scrivevano sui forum il peggio su Grillo e Casaleggio, altro che quello che dicono Orellana e Campanella, ora hanno i soldi e un po’ di potericchio in pubblico e fanno i servi in pubblico e in privato ne dicono di tutti i colori».

Si sente un po’ eternamente ex, sotto controllo quasi, come se non fosse mai stato espulso?

«Io gli faccio più paura dei parlamentari dissidenti, e non solo io anche Tavolazzi (consigliere di Ferrara) e la Salsi. Perché i parlamentari non hanno forza territoriale reale, con quella x factor con cui li scelsero che vuole che contino, mentre di noi la base si fidava e si fida. Quando ci hanno messo all’indice infatti non c’è riuscito, ho fatto le votazioni di conferma prendendo il 98% dei consensi e lui scrisse sul blog che non era il territorio che poteva sfiduciare gli eletti, anche se con regolari votazioni certificate. Quando in modo non trasparente delle persone sfiduciano i dissidenti, invece, diventa una notizia. Grillo e Casaleggio sono un “mostro” a due teste, strumentalizzano, fanno propaganda e hanno la faccia tosta».

Per lei che ha il polso del territorio, il consenso nei 5Stelle sta crescendo?

«In parte il MoVimento lo sta perdendo, in parte lo sta guadagnando. An che perché chi governa il Paese in queste condizioni può solo perdere consenso. E’ complessissimo ora guidare l’esecutivo. Quindi Renzi per quanto amato non convince l’elettorato più di sinistra che oggi non ha riferimenti. Sperava in una scissione di Civati e oggi probabilmente guarda Grillo. La politica è diventata marketing, e meglio di un testimonial come Grillo chi può fare politica? I tempi della comunicazione temporanea lui li rispetta, è veloce, e la rete ormai ti dà le statistiche in tempo reale. E‘ uno strumento importantissimo».

Se Berlusconi è un Giorgio Mastrota della politica, Grillo cos’è?

«E’ difficile fare un paragone perché è un uomo di spettacolo. E’ il passaggio oltre, quando non c’è più la separazione tra spettacolo e politica».


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